Dal POF al PTOF

Buongiorno ben arrivati a tutti quanti  oggi lavoreremo sul concetto del top  cioè del Piano Triennale dell’offerta  formativa che sia andato a sostituire al  posto cioè il piano dell’offerta  formativa  e quindi cominciamo questa nostra  lezione e cerchiamo di capirci un  pochino  sotto tutti i punti di vista un tempo  l’autonomia scolastica si  estrinsecava proprio attraverso il  famoso POF come vi dicevo prima Cioè il  piano dell’offerta formativa in base  all’articolo 3 del DPR 275 del 1999  questo DPR rappresentava un documento  che permetteva a tutti quanti gli  istituti scolastici di ogni ordine e  grado di attribuire a ciascuna scuola la  propria identità progettuale la propria  identità culturale sempre chiaramente  nel rispetto delle linee guida e delle  Indicazioni nazionali  sarà poi la legge 107 del 2015 che  sostituirà Il POF con il ptof cioè con  il Piano Triennale dell’offerta  formativa  Quali sono le novità in esame  Innanzitutto la progettazione formativa  deve riguardare un triennio anche perciò  che riguarda  le risorse finanziarie a disposizione  della scuola e quello che con queste  risorse sostanzialmente mette in atto la  scuola Quali sono i progetti in base  anche alle risorse  invece che cosa resta al rispetto al POF  comunque resta uno strumento di  programmazione interna con lo scopo di  fare il punto della situazione di  partenza porsi degli obiettivi  individuare il percorso  da intraprendere e quindi di conseguenza  gli obiettivi gli interventi necessari  per raggiungere tali obiettivi  c’è il Piano Triennale dell’offerta  formativa deve essere coerente con gli  obiettivi Generali che sono determinati  chiaramente a livello nazionale deve  essere anche però attento e bisogni  territoriali perché ce lo ricordiamo che  la scuola è una comunità aperta e a una  scuola e deve agganciare tutta una serie  di reti anche del territorio delle  agenzie che in esso si esprimono essere  conscio del contesto culturale sociale  ed economico in cui opererà l’istituto  scolastico e quindi quando deve porre  questi obiettivi nonostante debbano  rimanere aderenti a livello nazionale  Devono anche tener conto della  differenziazione dell’ambiente sociale  del tipo di utenza e quant’altro  il Puff contiene la programmazione  curricolare ed extracurricolare e la  programmazione educativa didattica e  organizzativa  l’istituzione scolastica si presenta al  territorio e come una realtà e quali Che  cos’è sostanzialmente questo territorio  di cui si parla tanto sono quelle realtà  socio territoriale  le imprese il mondo del lavoro e tutti è  possibili utenti quindi alle famiglie  agli alunni proprio attraverso questo  documento del ctof in questo modo la  scuola ha un po’ un biglietto da visita  E sostanzialmente si mette in  concorrenza si mette sul mercato  possiamo dire e in concorrenza con le  altre istituzioni scolastiche proprio  come può accadere nel campo del mercato  delle imprese o nel mercato del lavoro  con lo scopo  di attuare una concorrenza che sia  migliorativa delle istituzioni  scolastiche stesse perché se io non ho  alunni vuol dire che la mia offerta non  è adeguata e non è  non è calibrata in base a chi ho di  fronte e l’ambiente territoriale e  quindi hai bisogni della comunità di  appartenenza di quella scuola è per  questo Cat Puff deve essere  pubblicizzato in linea di massima Viene  pubblicizzato su sul sito della scuola e  In modo tale che possa essere  trasparente e visibile a tutti quanti  quindi ognuno può dal sito della scuola  poter leggere Il Piano Triennale  dell’offerta formativa e vedere se  corrisponde alla propria famiglia ai  propri bisogni e a quel punto scegliere  o non scegliere la scuola la scuola in  questo modo viene scelta il ragione  delle proprie proposte formative e le  proprie proposte di  relazioni territoriali rispetto alle  aziende rispetto alle associazioni  rispetto alle comunità rispetti agli  enti pubblici o privati con i quali la  scuola  atterrà dei Patti formativi  nel  si parla di Pay cioè di progetti  educativo di istituto nel dpcm del 7  giugno  1995 chiaramente questo non va confuso  con il Pay che si  compila e si  redige quando si è addensante ha una  situazione di un alunno in difficoltà ma  in questo caso si parla di Pay come  progetto educativo di istituto il dpcm  del 7 giugno del 95 lo mise al suo  interno il  fatto che la scuola dovesse proprio  dotarsi di un proprio Pay di un proprio  progetto questo progetto  contiene sostanzialmente le scelte  educative le scelte organizzative della  scuola e deve rappresentare l’impegno di  tutta quanta la comunità scolastica  quindi il PEI è confluito col tempo  sostanzialmente nel top  il top deve essere predisposto entro il  mese di ottobre dell’anno scolastico  precedente al triennio di riferimento  quindi si fa è predittivo si fanno delle  previsioni  Chi è che elabora Il Piano Triennale  dell’offerta formativa il collegio  docenti tenendo conto delle scelte  gestionale e amministrative del  dirigente scolastico il dirigente  scolastico prende le sue scelte  gestionali in considerazione delle  proposte che arrivano sul suo tavolino  da parte delle associazioni dei genitori  da parte delle associazioni degli enti e  dei bisogni territoriali e per quanto  riguarda le scuole secondarie superiori  e prenderà in considerazione anche  quanto riportato dagli studenti stessi  che sono parti attive e costruttiva del  proprio processo di apprendimento Ormai  questo lo stiamo capendo  quanto la scuola ha spostato l’accento  dall’insegnante alla luna  [Musica]  il top viene approvato dal Consiglio di  Circolo o di istituto e poi verrà  pubblicato sul sito della scuola  Allora a questo punto andiamo a vedere  quali possono essere gli interventi gli  ambiti di interventi innanzitutto Gli  ambiti di interventi vengono sanciti  vengono narrati e definite in base alla  riforma della buona scuola che è la  legge del 13 luglio del 2015 la 107 e  gli ambiti di intervento riguardano  degli aspetti fondamentali della vita  scolastica come per esempio  predisporre un curriculum verticale  progettare delle attività didattiche  curricolari Ed extracurriculari in base  a quanto viene richiesto anche dalle  Indicazioni nazionali  individuare per esempio dei passi comuni  dei posti comuni e i posti di sostegno  rispetto all’organico il nome proprio  dell’Autonomia scolastica perché ogni  scuola ha le sue esigenze le sue  presenze e i suoi alunni che deve  prendere in considerazione diciamo così  individualmente personalmente  l’individuazione del personale ATA  l’individuazione del fabbisogno di  infrastrutture del fabbisogno di  materiali per l’istruzione scolastica  poi il l’ambito in cui si muove ancora  il Piano Triennale dell’offerta  formativa è quello di promozione o anche  proposizione delle iniziative che vadano  a contrastare le disuguaglianze  socio-culturale ma anche territoriali  e vadano a combattere quella che oggi è  una grande piaga nel nostro paese che è  la dispersione scolastica e l’abbandono  spessissimo questo abbandono E questa  dispersione si è tutti concordi nel  considerarla una conseguenza della  scuola che non è inclusiva e quindi un  bambino un ragazzo che non si sente  partecipativo che non si sente Preso in  causa che non si sente Considerato che  non si sente attore e propulsore della  sua  cultura della sua formazione e si sente  stranio e quindi andrà via perché non  trova una corrispondenza diretta con se  stesso e quindi sostanzialmente non  starà bene in una scuola non inclusiva  Il Piano Triennale dell’offerta  formativa e le iniziative proposte  possono anche prendere spunto dal Rav  che sarebbe il rapporto di  autovalutazione della scuola e anche dal  piano di miglioramento che è che è  allegato chiaramente al Piano Triennale  dell’offerta formativa andiamo a vedere  adesso come strutturare Il Piano  Triennale dell’offerta formativa  sostanzialmente esistono quattro frasi  di fasi di strutturazione la prima sono  le Fonte la seconda sono le offerte e i  programmi poi vi è il regolamento e  infine la valutazione andiamole a vedere  un pochino più specificatamente per  quello che riguarda le fonti vengono  descritte all’interno del Piano  Triennale dell’offerta formativa le  situazioni dell’Istituto quelle passate  quelle attuali e quelle che si prevede  si svilupperanno Quindi come vi dicevo  il ptafe ha un carattere predittivo  perché ha un carattere in cui  sostanzialmente si pongono degli  obiettivi in base al passato al presente  di quella scuola in base al passato al  presente di un utenza in base al passato  è presente di quegli insegnanti di cui  dispone la scuola di quelle risorse di  cui dispone la scuola  e la seconda fase è quella delle offerte  e dei programmi che sostanzialmente  rappresenta quella che più genericamente  possiamo definire l’offerta didattica e  quindi la presentazione dell’orario la  presentazione del curriculum il discorso  diciamo così il punto forte  dell’integrazione il punto forte  dell’inclusione gli impegni relazionali  gli impegni strutturali della scuola  stessa  vi è poi la terza fase che è quella  delle regolamento che ha una sorta di  autoregolamentazione che la scuola si  pone e quindi  va a raccogliere i diritti e doveri di  alunni e docenti e il rapporto  docenti alunni o i docenti genitori  viene stabilito secondo delle regole  condivise da entrambi Quindi da tutti  sia dalla famiglia che dai figli che  dagli alunni che dagli insegnanti che  dal personale scolastico in modo da  combattere e scusate in modo da lavorare  tutti quanti nella stessa direzione  e di essere a conoscenza della non solo  degli obiettivi ma anche della modalità  lavorativa che si vuole in qualche modo  condividere e mettere in pratica poi  abbiamo la valutazione vengono espresse  le modalità e metodi adottati per le  verifiche e le valutazioni  che hanno diciamo così l’obiettivo di  verificare il raggiungimento degli  obiettivi E di evitare percorsi  pieni di errori  mai affrontati e mai in qualche modo che  creano soltanto delle dei grandi Gap  cognitivi dei grandi dei grandi vuoti  cognitivi  una domanda che può sorgere in questo  caso spontanea è quella delle modifiche  Ma si possono siccome Sostanzialmente è  top  è un piano  dinamico e flessibile perché è rivolto  ed è per e con le famiglie la scuola e  diciamo così degli attori Vitali e in  movimento e allora l’idea più  più immediata che ci viene alla mente è  proprio ma è possibile effettuare delle  modifiche alpt off  qualora dovessero emergere delle  criticità  all’interno del pop perché c’è una  discontinuità non ci sono stati degli  errori di valutazione per esempio o sono  emerse delle cose che all’inizio non  erano state prese in considerazione o  non c’erano allora e quindi si pone la  necessità di un cambiamento aktoff  questo è possibile effettuarlo  entro il 30 ottobre di ogni anno in modo  tale da rimodulare in itinere anche il  Piano Triennale dell’offerta formativa  le modifiche al top presuppongono le  analisi del Rav le analisi del piano di  miglioramento le analisi del programma  annuale e verifica dei progetti in corso  e da attuare l’ascolto di docenti  collaboratori coordinatori di progetti  analisi delle criticità dei progetti in  atto e tutta quella  diciamo così tutta quella vita che è  partecipe  quotidianamente della vita della scuola  e analisi dello Stato delle attrezzature  e degli strumenti didattici e quindi è  inutile che io programmi un laboratorio  teatrale e non ho il teatro né uno  spazio dadibire a teatro è inutile che  io programmi in laboratorio all’attività  laboratoriale di musica piuttosto che di  informatica e non ho la rete a scuola o  non ho i computer per i ragazzi Quindi  bisogna in qualche modo prima a lavorare  sulle attrezzature e gli strumenti e poi  lavorare sulla programmazione quindi  qualora dovessero emergere nel percorso  delle  difficoltà e delle necessità di  cambiamento abbiamo detto queste possono  essere messe in atto entro il 30 di ogni  anno il 30 ottobre Scusate di ogni anno  la legge 107 del 2015 Individua gli  obiettivi formativi  che le scuole possono proporre proprio  dentro il Piano Triennale dell’offerta  formativa  e avvalendosi anche di un organico detto  potenziato cioè l’organico della  autonomia si legge nell’articolo 1  vengono elencati i possibili obiettivi  formativi che in qualche modo in sintesi  chiaramente vi ho riportato qui di  seguito e adesso che andiamo a leggere  insieme  valorizzazione e potenziamento delle  competenze linguistiche con particolare  riferimento all’italiano nonché alla  lingua inglese e ad altre lingue  dell’Unione Europea anche mediante  l’utilizzo della metodologia clil  quindi si pone L’accento sul  il progetto linguistico perché questo  perché se la scuola è comunità aperta  vuol dire che è una comunità che  comunica  Scusate il gioco di parole e per  comunicare Se hai bisogno di una lingua  di un linguaggio in codice verbale o  quant’altro che mi permette che è un  territorio comune che mi permette di  essere capito e di capire l’altro Ecco  che la lingua  l’italiano in sé e l’italiano come  seconda lingua per i ragazzi i bambini  stranieri a scuola o che non lo  posseggono bene o coloro che hanno uno  svantaggio culturale  capite bene che diventa uno degli  obiettivi cardine perché altrimenti la  scuola perde proprio la sostanza perché  la lingua italiana l’insegnamento della  del linguaggio l’inserimento della  lingua non possiamo italiana o inglese o  un’altra lingua non possiamo  considerarlo disciplinare bassa ma lo  Dobbiamo considerare a livello  trasversale perché attraverso il  linguaggio che passano poi gli  apprendimenti di scienze di matematica  di Fisica o quant’altro  altro obiettivo formativo è  potenziamento delle competenze  matematiche logiche e scientifiche il  terzo obiettivo è il potenziamento delle  competenze nella pratica e nella cultura  musicale nell’arte e nella storia  dell’arte qui ci riferiamo  specificatamente come voi potete capire  fino alla scuola  diciamo fino alla scuola media nel  cinema nelle tecniche e nei media di  produzione di diffusione delle immagini  diciamo nella scuola media fino a che  parliamo della parte musicale dei suoni  anche il coinvolgimento dei musei e di  altri dei musei e di altri istituti  pubblici o privati oberanti in tali  settori perché la scuola ricordiamolo  per l’ennesima volta lo so che sembro  ridondante ma è fondamentale perché è un  cambio di passi un cambio di cultura e  un cambio di mentalità è una comunità  aperta verso il mondo esterno Dio è ci  apprezzerebbe con l’a un concetto di  scuola Democratica per quello che stiamo  facendo  sviluppo delle competenze in maniera di  cittadinanza attiva e democratica se io  sono comunità aperta ho la necessità di  avere un linguaggio comune sul quale  potermi esprimere e poter essere capito  e capire gli altri ma è anche vero che  io debbo comprendere l’altro e dare  all’altro le stesse opportunità che ho  io e quindi avere dei valori un’etica  sul della cittadinanza che è  fondamentale per entrare in relazione  con l’altro e quindi si fa un’educazione  che valorizzi l’intercultura e che  valorizza la pace si valorizza anche il  rispetto della differenza il dialogo tra  le culture il sostegno  e l’assunzione di responsabilità e anche  la solidarietà la solidarietà la cura  dei beni comuni la consapevolezza dei  diritti e dei doveri nostri e altrui il  potenziamento delle conoscenze in  maniera giuridica ed  economico-finanziare ed educazione  all’auto imprenditorialità Vi ricordo  che una delle competenze chiave delle  otto competenze chiave  espressa nel qcr e nelle indicazioni  in Scusate europee è proprio l’Audi  imprenditorialità  essere cittadini attivi essere cittadini  partecipativi  conoscere i valori della relazione con  l’altro Ecco perché quando siamo nella  prima infanzia e quindi nella scuola  dell’infanzia noi lavoreremo sul  riconoscimento delle emozioni ai propri  altrui e a mano a mano che si cresce  questo  attenzione all’altro si trasforma in  qualcosa di più complesso Perché  sostanzialmente le relazioni sono più  complesse però deve essere tutta  adeguato alla crescita alla crescita  psicofisica di chion di fronte il quinto  obiettivo è lo sviluppo dei  comportamenti responsabili che devono  essere ispirati alla conoscenza e al  rispetto della legalità della  sostenibilità ambientale dei beni  paesaggistici del patrimonio e delle  attività culturali proprio in linea con  quello che sarà poi l’agenda 2030  Scusate è fondamentale questo concetto  perché  oggi ci rendiamo conto quanto questo  Quinto obiettivo formativo è reale ed è  concreto e il senso il falso obiettivo è  l’alfabetizzazione all’arte alle  tecniche e ai media di produzione e di  diffusione delle immagini  il potenziamento delle discipline  motorie e sviluppo di comportamenti  ispirati ad uno stile di vita sano con  particolare riferimento  all’alimentazione all’educazione fisica  e allo sport e attenzione alla tutela  del diritto allo studio degli studenti  praticanti attività sportiva agonistica  Qui c’è proprio un cambio  sostanziale nella scuola rispetto alla  scuola tradizionale uno perché  si  comprende che la disciplina motoria non  è soltanto fare ginnastica Come si  pensava un tempo ma raccoglie in sé una  serie di competenze necessarie alla vita  di una comunità post moderna come la  nostra  per esempio lo stile di vita sano  educare ad uno stile di vita sano vuol  dire da una parte combattere tutte le I  disordini alimentari di cui Purtroppo  molti giovani e molti adulti soffrono ma  dall’altra vuol dire comprendere che  per avere di fronte una vita sana e  quindi una vita un corpo in salute è  fondamentale uno stile di vita sano  Ecco perché si fa particolare  riferimento all’alimentazione  all’educazione fisica e allo sport  un’altra grande concetto innovativo che  troviamo è l’importanza di tutelare  tutti quei giovani che facendo sport  agonistici o facendo sport certi livelli  in qualche modo devono organizzare il  proprio tempo con  lo studio a casa e quindi bisogna essere  molto  tutelanti in questo senso  non c’è più il professore come accadeva  Nella nella scuola tradizionale non devi  fare sport perché devi studiare perché  lo sport collabora alla comprensione del  mondo e collabora alla crescita  intellettuale intellettiva della luna  e quindi  sostanzialmente va tutelato non è un  caso che molti ragazzi che fanno sport a  livello agonistico sono anche più  organizzati e sono anche coloro che  ottengono grandi risultati sia nel mondo  sportivo che nel mondo diciamo così  scolastico poi si parla dello sviluppo  delle competenze digitali degli studenti  perché come dicevamo in un’altra sede  non basta mettere un PC una classe o a  scuola per risolvere tutti i problemi ma  bisogna che quel pizzillo si sappia  usare e lo si sappia usare non soltanto  perché si sta schiacciare un tasto ma  che sia una conoscenza critica dello  strumento e una conoscenza adeguata  quindi delle sue possibilità dei suoi  limiti del suo coinvolgimento valoriale  o meno e quindi conoscere anche le  insidie del mezzo oltre che le  potenzialità  c’è un particolare riguardo allo  sviluppo del pensiero computazionale  all’utilizzo del pensiero critico vi  dicevo è consapevole per esempio dei  social network e dei media nonché alla  produzione e legami con il mondo del  lavoro quindi abbiamo una scuola che sta  cercando di trovare quell’anello di  congiunzione dalla fine della scuola al  mondo lavorativo Quindi è una scuola in  costruzione che costruisce  e quindi a quel punto anche gli alunni  costruiscono i propri apprendimenti  altro obiettivo formativo il  potenziamento delle metodologie  laboratoriali e delle attività di  laboratorio perché abbiamo scoperto che  il saper agire c’è la sapienza e la  conoscenza passa attraverso la gira  attraverso il fare quindi  l’apprendimento si consolida E si  e avviene in maniera più non solo forte  ma anche più più  semplice e rimane nel tempo  altro obiettivo formativo alla  prevenzione e il contrasto alla  dispersione scolastica di ogni forma e  anche al contrasto di ogni forma di  discriminazione dal bullismo al  cyberbullismo  un altro obiettivo formativo è il  potenziamento dell’inclusione scolastica  e del diritto allo studio degli alieni  con degli alunni con bisogni educativi  speciali attraverso percorsi  individualizzati e personalizzati anche  con il supporto e la collaborazione dei  servizi socio-sanitari ed educativi del  territorio e delle associazioni del  settore e l’applicazione delle linee di  indirizzo per favorire il diritto allo  studio degli alunni adottati che sono  state emanate le linee di indirizzo dal  Ministero dell’Istruzione e  dell’università e della ricerca il 18  dicembre 2014  quello che dobbiamo  un pochino iniziare a cambiare nel  nostro modo di affrontare la scuola e  che la scuola non è più chiusa  e non è più un luogo stabile che è  quello della Istituto Ma la scuola  prosegue oltre e prosegue nella vita  e il contatto soprattutto lì dove siamo  di fronte a un bisogno educativo  speciale il contatto con tutte quelle  agenzie che lavorano che supportano le  famiglie che seguono col tutoraggio i  ragazzi è fondamentale perché dobbiamo  tutti lavorare nello stesso indirizzo e  nella stessa linea uno perché il bambino  con bisogno educativi speciali o il  ragazzo con bisogno educativi speciali  ha il diritto di seguire una linea e  quindi da quella in qualche modo  ottenere dei risultati altrimenti  sarebbe tutto molto dispersivo e quindi  al diritto di essere seguito con la  stessa metodologia e la stessa impronta  possiamo dire così poi si fanno cose  differenti Perché le persone sono  differenti Però la linea direttiva è  quella  e l’altra Perché la vita del bambino sia  con bisogno educativi speciali che non  finisce e non inizio scuola ma è una  relazione circolare col mondo esterno  altro obiettivo formativo è la  valorizzazione della scuola intesa come  comunità T dicevamo proprio adesso  aperta al territorio in grado di  sviluppare e aumentare l’interazioni con  le famiglie e con la comunità locale  comprese le organizzazioni del terzo  settore e le imprese quindi ha una  comunità che non guarda il mondo che è  fuori ma è partecipe del mondo che è  fuori Perché a un certo punto non  diventa più un mondo fuori ma ci sarà un  terreno nel quale il mondo fuori e il  mondo scolastico si possono incontrare e  in quel terreno è previsto il percorso  al cammino dei propri alunni  proprio per dare una continuità di  crescita  tredicesimo obiettivo e l’apertura  pomeridiani delle scuole e riduzione del  numero degli alunni e di studenti per  classe o per articolazioni di gruppi di  classi anche con potenziamento del tempo  scolastico o rimodulazione del monte ore  orario rispetto a quanto indicato dal  regolamento del decreto del Presidente  della Repubblica del 20 marzo 2009  numero 89 chiaramente  questo prima della situazione pandemica  Oggi  siamo ancora Incerti a tutt’oggi  in che modalità si potrà ritornare a  scuola se al 100% oppure una parte in  didattica digitale integrata e l’altra  in didattica in presenza Si sta cercando  di fare di tutto per restare in  didattica in presenza Ma certo è che le  difficoltà Al momento sono molte  quattordicesimo obiettivo l’incremento  dell’alternanza scuola lavoro nel  secondo ciclo di istruzione e quindi  l’orientamento nel quindicesimo  obiettivo la valorizzazione dei percorsi  formativi individualizzati e il  coinvolgimento degli alunni e degli  studenti nel XVI obiettivo  l’individuazione dei percorsi e dei  sistemi funzionali alla premialità e  alla valorizzazione del merito degli  alunni e degli studenti  è importante questo concetto della  premialità e della valorizzazione del  merito che non vuol dire competizione a  scuola ma vuol dire riconoscimento  e non vuol dire premio solo il più bravo  ma io premio  l’impegno la fatica oltre che il  risultato io devo premiare il percorso  umano psico fisico umano del  intellettuale della Luna di fronte  17° obiettivo è l’alfabetizzazione e  perfezionamento dell’italiano come vi  dicevo deve essere uno degli obiettivi  perché l’italiano è una disciplina  sostanzialmente trasversale sia come  seconda lingua che come prima lingua e  quindi come seconda lingua sono  si promuoveranno dei corsi o dei  laboratori per studenti di cittadinanza  di o di lingua non italiana che sono da  organizzare anche in collaborazione con  degli enti locali con delle associazioni  oppure in collaborazione col terzo  settore con L’apporto anche magari e  l’aiuto delle comunità di origine  l’aiuto delle famiglie e dei mediatori  culturali  nel XVIII obiettivo abbiamo la  definizione di un sistema di  orientamento proprio per mantenere come  abbiamo detto dall’inizio questa  continua scolastica dall’infanzia fino a  che il ragazzo il bambino diventa  ragazzo diventa poi un uomo perché ha 19  anni se continuano fino diciamo così al  quinto anno del secondo fino alla fine  del secondo ciclo  potrà poi immergersi o nella  specializzazione universitaria e quindi  per continuare il percorso formativo o  nel lavoro con una continuità  il top il top non ha un Format  prestabilito non è un modulo da  compilare non può e non deve essere un  modulo da compilare ma è l’incontro  di docenti dirigente scolastico il  personale che si occupa della scuola e  da questo incontro E da questo dialogo  emergeranno tutte le fasi di costruzione  del prof  quindi siccome non è un Format Allora si  può ribadire che è un  un’espressione dell’Autonomia scolastica  si devono chiaramente seguire le  indicazioni del Miur riguardo alla  redazione del pop però sempre nel  concetto di autonomia scolastica di cui  abbiamo parlato fino adesso  possiamo che ho riportato Qui la prima  nota  quella del 11 12 2015 numero  2805 e poi la seconda nota quella del  16/10/2018 numero  17.832 nella prima nota noi possiamo  capire che fornisce alcune indicazioni  operative per redigere il piano  triennale dell’offerta formativa ed  anche alcuni orientamenti sempre Tenendo  presente però l’autonomia scolastica  perché il Piano Triennale dell’offerta  formativa deve essere coerente con il  Rav cioè l’autovalutazione dell’Istituto  attraverso la flessibilità didattica e  organizzativa la seconda nota quella del  ottobre 2018 sotto Indica quale debba  essere la procedura che si deve seguire  per rinnovare il Piano Triennale  dell’offerta formativa al termine del  triennio  E perché bisogna capire perché si ha la  capacità e quindi da che cosa è dovuto  il fatto che quel Piano Triennale possa  realmente valere per altri tre anni  esiste un apposita area Sidi che ha una  piattaforma del Piano Triennale  dell’offerta formativa che ha a  disposizione delle istituzioni  scolastiche proprio per modificare tale  modello  la compilazione online del Piano  Triennale dell’offerta formativa è  facoltativa  in base all’articolo 8 del DPR 275 del  1999 è previsto che nel Piano Triennale  dell’offerta formativa le scuole debbano  inserire il curriculum obbligatorio il  fine di questa inclusione di questo  inserimento è il raggiungimento del  successo formativo degli alunni  l’obiettivo di tutto quello che si fa è  far vincere gli alunni e farli uscire  motivati e  contenti rafforzati dal percorso non  distrutti dal percorso scolastico  viene elaborato dal collegio dei docenti  il curriculum obbligatorio in sinergia  con le famiglie e con le componenti  civili e sociali del territorio il  curriculum può essere di due tipologie o  verticali orizzontali quella verticale  quando si propone di controllare il  percorso che la scuola propone ai suoi  alunni per il raggiungimento di tutte le  mete proposte dall’inizio a quelle che  verranno dopo orizzontale invece serve  per mantenere una coesione  strette e forte tra le diverse  discipline perché il sapere Non è mai  frammentario ma sempre unitario  non è un caso che quello che si chiede  ai bambini del della fine del primo  ciclo è oltre la autonomia nel metodo  scolastico una serie di autonomia o che  Ma è proprio il saper fare i  collegamenti  il curriculum orizzontale è per un  apprendimento organico unitario e coeso  tra le discipline dai 3 ai 14 anni  quindi dalla scuola dell’infanzia  all’uscita del primo ciclo scolastico  ci si riferisce alle competenze chiave e  gli obiettivi e interessi dalle  Indicazioni nazionali che si articolano  lo sappiamo bene in conoscenze e abilità  La scelta è autonoma dell’Istituto ed è  discrezionale in base alle esigenze che  sono presente che presentano gli alunni  ma in base alle competenze di partenza  degli alunni e in base alle risorse  effettive di cui può usufruire un  istituto quindi il curriculum potremmo  dire che un po’ il piano di studi della  scuola  che viene elaborato in base al monte ore  che ha stabilito quello a livello  nazionale alle discipline fondamentali e  alle discipline integrate per poter  mostrare un’offerta formativa  competitiva rispetto agli altri e  adeguata alla realtà esistente e hai  bisogno e alle necessità dell’utenza  nel curriculum Dunque è contemplato una  parte obbligatoria che viene definita a  livello nazionale Ed una parte invece  riservata cioè che quella che in qualche  modo introdotta dal concetto di  autonomia della scuola e che si presenta  come ampliamento dell’offerta formativa  per ampliare la propria offerta  formativa ogni Istituto deve mantenere  fissi  due punti nella messa a punto del  curriculum da una parte deve mantenere  fisso il carattere unitario del sistema  di istruzione quindi essere coeso in  quello che si propone con le altre  discipline con le altre materie con il  metodo e via discorrendo l’altro è il  pluralismo territoriale e culturale non  dobbiamo dimenticarci che la scuola è  una comunità aperta  sempre nel rispetto delle esigenze e  delle diverse finalità dei diversi gradi  di scuola Chiaramente abbiamo un  curriculum che sarà adeguato all’utenza  che ho di fronte una cosa tra il  curriculum e della scuola dell’infanzia  una cosa sarà il curriculum della scuola  secondaria di primo grado  adesso andiamo a vedere che cosa sono le  funzioni strumentali del Piano Triennale  dell’offerta formativa sostanzialmente  sono quelle funzioni che un tempo  erano le funzioni obiettivo definite a  livello nazionale con l’autonomia invece  divengono molto più ampie non più  definite a livello nazionale  nell’articolo 3 comma 2 del contratto  nazionale  2006-2009 sono definiti dalla delibera  del collegio dei docenti incoerenza con  il piano dell’offerta formativa che  contestualmente ne definisce criteri di  attribuzione numero e destinatario  Inoltre anche la legge 107/2015 ha  definito ciò che è di appartenenza degli  alberi collegiali proprio nell’articolo  1 comma 78  Questo vuol dire che l’incaricato delle  funzioni strumentali può essere  qualsiasi docente che ne fa richiesta e  sarà considerata per la retribuzione un  trattamento accessorio pesante del  contratto nazionale dei Lavoratori  scuola del 2006-2009 articolo 77 inoltre  se il docente già svolge un incarico di  collaborazione col dirigente scolastico  non potrà svolgere alcun tipo di  funzione strumentale poiché il compenso  non è cumulabile con altre funzioni  strumentali  chiaro è che potrebbe presa essere presa  in considerazione l’alternativa di far  rientrare nell’organico dell’Autonomia  fino al 10% in base all’articolo 1 comma  83 della legge 107/2015 ed essere  considerati nello staff del dirigente  scolastico senza alcun onere per lo  stato  Scusate l’ultima parte che è un pochino  più tecnica mai bene che voi conosciate  tutto non soltanto la parte pedagogica e  diciamo così più Emotivamente  trascinante per noi insegnanti ma anche  la parte formale e legislativa e  normativa quindi ho fatto degli accenni  Poi avete la parte un pochino più  approfondita di normativa scolastica  Perché sostanzialmente  Questo è quello che andrete a fare con  questo vi auguro buon lavoro e alla  prossima Arrivedercip

Responses

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *